Salsomaggiore, 27 febbraio 2011
Questo è il terzo anno che partecipo alla maratona di Salsomaggiore e devo dire che ogni volta rimango ben impressionato sia dall’ottima organizzazione che dalla gentilezza e cortesia della gente che lavora nella manifestazione.
So di dare una delusione ai puristi della maratona ma la scelta di partecipare a questa gara è anche dettata dal fatto che i primi
inoltre dovuto al numero di partecipanti rispetto a una manifestazione tipo Torino o grandi città in genere, vengono tollerati gli accompagnatori in bicicletta, così approfitto per farmi accompagnare da mia moglie Antonella che mi porta rifornimenti e integratori vari.
Sabato 26 ore 18,00
Conferenza stampa nella sala congressi e mega pasta party alle ore 19,30
Pasta party che comprende: pasta al ragù, focacce farcite, prosciutto crudo, parmigiano, frutta , dolce, acqua e vino il tutto a volontà.
Ore
Domenica 27 ore 9,30
Partenza da Salsomaggiore, in concomitanza partono anche i
La sorpresa di quest’anno è il tempo veramente inclemente, pioggia fitta e vento freddo, temperatura di 1° grado.
Partenza in perfetto orario dopo i primi chilometri un po’ troppo veloci mi stabilizzo all’andatura che mi ero prefissato 4,30 al Km per i primi 10 (discesa) poi tenere i 4,35 al Km con una proiezione finale di ore 3,14 che avrebbe rappresentato un miglioramento di 2 minuti sul mio personale (Torino 2009). Tutto bene fino al trentacinquesimo chilometro anche grazie all’assistenza di Antonella (che freddo in bici!) poi siccome in maratona non si inventa niente e la preparazione è stata un po’ improvvisata in modo particolare sui lunghissimi mi sono mancate alcune cosettine che in corsa sono piuttosto importanti gambe, fiato, benzina e forse qualcos’altro che in questo momento mi sfugge ma in quei momenti era ben presente.
Conclusione: tempo finale 3.17.20
beh pazienza all’arrivo a Busseto dopo mezz’ora con un passo un po’ incerto, mi metto in coda per un piatto di pasta (caldissimo), la signora mi porge il piatto con un gran sorriso invitandomi a venire ancora l’anno prossimo.
Chissà non c’è 3 senza il 4.
Gianni