UTMB di Enrico Mandile
UTMB di Enrico Mandile

 Ciao, venerdì 26 agosto sono partito da Chamonix per la UTMB, la corsa di ultratrail per eccellenza.

Sotto il sole cocente e la gente che ci incitava siamo partiti da Chamonix alle 18,00 come da programma.
Vuoi per l'emozione, vuoi per il "peso" della gara, le gambe non girano così come il fiato...
Il ritmo imposto dai cancelli orari è molto selettivo e , sebbene siamo soltanto all'inizio, occorre non risparmiarsi troppo ed ovviamente correre!!
Si salgono in successione le Delevret e il col du Bonhomme, le gambe iniziano a far il loro dovere, i primi abbandoni e il caldo che continua a farla da padrone nonostante la notte,si scende a Les Chapieux al 49° km e poi si risale verso il Col de la Seigne e Col des Pyramides Calcaires dove ci accoglie un'alba da favola e la sensazione di essere a casa, abbiamo fatto ritorno sulla parte italiana del massiccio. 
Di li in rapida successione discesa al Lac Combal, salita all'Arete du Mont-Favre e discesa a Courmayeur  dove ritroviamo la borsa con i nostri ricambi, siamo circa a metà gara ed abbiamo tre ore di vantaggio sul cancello orario.
Si riparte con salita ai rifugi Bertone e Bonatti poi discesa ad Arnouvaz, 97° km, pausa a ristoro e si risale verso la Svizzera sul gran col Ferret, cima di tutta la corsa, fortuna che un po' di acqua si trova e ci si bagna continuamente nella salita raggiunta alle 18,00 di sabato. Inizia ora una lunghissima discesa verso la Fouly, inizia a piovigginare, poi Praz de Fort,  dove ci accoglie un'intera comunità con i bimbi che ci servono caffè e te bollenti, una manna dal cielo visto che siamo alla seconda notte senza aver chiuso occhio. Si risale verso Champex Lac, base vita, dove riusciamo a far una bella scorta di carboidrati con due piatti fumanti di pasta, siamo ottimisti anche se consapevoli che molta strada ci separa dall'ambito traguardo, non bisogna perdere tempo e continuare...gli ultimi km non passano perchè si è ovviemente stanchi e molto più lenti! Usciamo dal ristoro, il cielo è sereno fa un freddo tremendo, di qui l'importanza del materiale obbligatorio che ci hanno controllato diverse volte anche sul percorso.
Ci aspettano le ultime tre cime, da Plan de l'Au saliamo la Giete, scendiamo a Trient, risaliamo verso le 5 del mattino Catogne e ritorniamo in Francia, discesa a Vallorcine 151° km, rapido ristoro e si parte per l'ultima estrema fatica, la punta di Tete aux vents, 2200 metri di montagna con sentiero a gradoni di pietra sotto il sole che è tornato a scaldarci le ossa e a farci sudare!! Occorre fare uno sforzo tremendo per non abbassare la guardia, un errore ora, una sorta e si è fuori gara.
Si scende e si risale a la Flegere, i piedi chiedono pietà ma la testa comanda e allora si corre gli ultimi 7 km verso Chamonix a ritmo serrato, ci attende un bagno di folla incredibile, unico forse al mondo per questa disciplina, un'emozione da fior di pelle, i bambini che battono i 5 con le manine, la gente che urla il tuo nome, è la ricompensa della fatica provata, è il più bel premio da finischer che possa esistere...il viaggio è finito!!
Mai mollare W la vita.
Enrico