L'Himam Taster Run è un trail di circa 10 km e 400 d+ sul massiccio dell'Hajar a circa 2000 m di quota, preludio dell'ultratrail di 55 Km e 110 km che si terrà a fine novembre. Dopo circa 2 ore di viaggio da Muscat e un breve trasferimento in 4x4 per arrivare sul plateau di Jebel Akdar, ritiro il pettorale fra una giovane e cordiale accoglienza come è solito fare da queste parti. Il villaggio di partenza è circondato da piccole aree di sosta dove famiglie locali attratte dal “fresco” delle green mountains trascorrono il venerdì, giorno di festa. Incontro alcune famiglie che mi offrono dei miskak, halwa e caffè omanita (..non posso rifiutare) e scambio quattro chiacchere in inglese mentre un paio di capre iniziano a devastare il mio zaino, tutto da manuale. Dopo un pittoresco trasferimento in pic-up e qualche selfie rituale, ci si ritrova alla linea di partenza. Circa 250 atleti e lo sparo da parte di un uomo anziano armato di fucile e kanjar, il pugnale cerimoniale. La gara parte con una ripida discesa sterrata, non proprio nelle mie corde ma cerco di rimanere davanti, per poi costeggiare un wadi e risalire quasi 300 m a gradini per circa 2 km. Cerco di prendere il mio passo senza strafare, I primi 10 atleti sono imprendibili. A metà gara il gruppo non esiste più, tutti singoli atleti sparpagliati fra viottoli e scalinate, passaggi al limite dell'equilibrismo dove correre è praticamente impossibile, tuttavia gli omaniti ci riescono. Buona parte della topografia dell'Oman è questa, fatta di dislivelli ripidi addolciti da terrazzamenti artificiali, piccoli corsi d'acqua, palmeti e villaggi aggrappati alle rocce. A circa metà gara dopo alcuni tratti “corribili” si costeggiano dei falaj, sistemi di canalizzazioni diventati patrimonio dell'Unesco, terrazzamenti a melograni, uva e palme da dattero. Vari punti ristoro lungo il percorso e bambini incuriositi che offrono acqua. La gentilezza da queste parti è un must. Gli ultimi km ritornano in asfalto con pendenze più dolci. Provo a recuperare qualche posizione ma le gambe sono di gesso, il sole ed il caldo si fanno sentire. Il finale è un lungo percorso sterrato fra i resort, i 10 km ipotetici all'arrivo diventano quasi 12. Chiudo la mia gara 24°, prima persona europea e con nuovi stimoli per i prossimi appuntamenti. Per me un buon ritorno “a casa”.
Un saluto a tutti
Marco Barberis