IL GIGANTE ALESSANDRO ROSTAGNO
IL GIGANTE ALESSANDRO ROSTAGNO

Non è facile raccontare in poche righe un viaggio di 350km e 25.000m di dislivello come il Tor des Geants, il giro completo della Valle d’Aosta per le Alte Vie n.1 e n.2. Come mi avevano detto in molti questa non è una gara, è un’avventura e per portarla al termine occorre godersi il viaggio. Ci ho messo più di un giorno a capire quelle parole e ad entrare nel clima del Tor, all’inizio ero concentratissimo sulla prestazione atletica, ma allo stesso tempo mi guardavo intorno e mi sembrava di fare una cosa priva di senso, quelle montagne che ho sempre amato mi sembravano ostili e non mi davano emozioni, le vedevo come dei mucchi di pietre. Come se stessi correndo su una noiosa (per me) pista di atletica.  Ma dalla seconda notte qualcosa è cambiato, come sempre accade nelle ultra la fatica svuota la testa dai brutti pensieri e mette a nudo le emozioni, si cerca l’aiuto e la complicità di altri atleti, la gara passa in secondo piano e inizia il viaggio, quello vero e autentico, quello che di emozioni te ne dà eccome, a valanghe. Dalla terza notte cambia ancora molto, il sonno inizia a prendere il sopravvento e annebbia la mente, le allucinazioni diventano l’ordine del giorno e compagne di viaggio, la montagna si popola di animali e personaggi fantastici, i concorrenti intorno a te iniziano a parlare da soli per tenersi svegli. Mi fa sorridere, ma quando poi tocca a me rido un po’ meno. La quarta notte è durissima, vomito, non mangio niente, dormo letteralmente camminando, ho paura di cadere in qualche burrone, non esco da questo incubo. La salita la Malatrà è un calvario, temo che qualcuno dell’organizzazione mi veda in questo stato e mi costringa a fermarmi. Poi al Frassati vedo in Luca Guerini il salvatore che mi può portare sano e salvo e Courmayeur, chiedo di ripartire con lui, diventiamo complici e tagliamo il traguardo insieme dopo 92h43’19”. 
E’ stato un viaggio durissimo che consiglio comunque a tutti di tentare almeno una volta. Non preoccupatevi dell’allenamento, qui conta al 30%, il resto lo tirerete fuori dalla vostra testa.