L’ambiente dello sport praticato è generalmente sano ma, recentemente, gli episodi di abusi emotivi o sessuali, oppure ancora di maltrattamenti, negligenze o discriminazioni, hanno indotto il Coni a trovare delle soluzioni di prevenzione, individuando all’interno delle società sportive una figura di controllo e di riferimento per scongiurare spiacevoli situazioni.
Vengono in mente, ad esempio, quelle ampiamente trattate dai media riguardanti le due atlete della ginnastica ritmica ad Imola che, ad inizio 2023, denunciarono le allenatrici per abusi e violenze, oppure il caso dell’allenatore di calcio napoletano che, nel settembre dello scorso anno, finì in manette per aver commesso abusi sessuali ai danni di un suo allievo.
Ben venga quindi l’idea del “Safeguarding Policy”, progetto avviato lo scorso anno all’interno della Riforma dello sport: l’articolo 33 del decreto legislativo n. 36/2021 prevede l'obbligo per associazioni e società sportive dilettantistiche di dotarsi di un Responsabile che intervenga e segnali gli abusi, con l’intento di incentivare la creazione di un ambiente inclusivo, che rispetti la dignità e i diritti di tutti i partecipanti alle attività.
La norma di legge introduce disposizioni specifiche “a tutela della salute e della sicurezza dei minori che svolgono attività sportiva, inclusi appostiti adempimenti e obblighi, anche informativi, da parte delle società e associazioni sportive, tra cui la designazione di un responsabile della protezione dei minori”.
In un primo tempo la scelta di questa figura di controllo - la cui nomina, come previsto dal Coni, doveva essere comunicata all’ente affiliante o federazione di appartenenza entro il 31 agosto – ha messo in difficoltà non poche società. Chi scegliere? Quali caratteristiche deve avere? Quali responsabilità si accolla?
Nel mese di novembre si è corretto un po’ il tiro e, anche per dare tempo ai sodalizi sportivi di trovare risposte a tutte queste domande e di dare modo alle varie federazioni di informare con più precisione le società, si è deciso di prorogare la comunicazione del safeguarding al 31 dicembre 2024. Inoltre, ogni club, ha dovuto dotarsi di un Modello di organizzazione e gestione dell’attività e di un Codice di condotta.
Le società pinerolesi
«In un primo tempo ci siamo preoccupati quando abbiamo saputo che, entro fine agosto, avremmo dovuto trovare una persona competente sul tema ed esterna alla società – ammette Beppe Audenino, presidente del Vigonechecorre, società di atletica leggera vigonese – In seguito la nostra federazione ha fornito informazioni più dettagliate, chiarendo che il safeguarding può anche far parte della società, ma viene suggerito di scegliere persone esterne che possano garantire indipendenza e autonomia. Da notare che il nostro club è composto solamente di adulti, non abbiamo un settore giovanile, ma siamo stati costretti ad attrezzarci ugualmente, pena la mancata ri-affiliazione».
L’obbligo di dotarsi delle nuove figure è infatti esteso a tutte le Associazioni Sportive Dilettantistiche, ma è soprattutto nei “vivai” che queste nuove norme sono più utili e possono avere il loro effetto: «Crediamo che questa scelta rappresenti un passo avanti e noi dirigenti ci sentiamo maggiormente tutelati – argomenta Nadia Pons, presidente del GS Pomaretto ‘80, società di atletica dal nutrito settore giovanile – Noi abbiamo parecchi bambini che svolgono attività e soprattutto molti adolescenti. Non solo: anche alcuni dei nostri tecnici sono giovani. I ragazzi ora sanno che c’è questa legge, che c’è un maggior controllo, e tutti svolgiamo la nostra attività con maggior serenità».
Interessante anche la soluzione adottata in Val Chisone da Gs Pomaretto ‘80 e dalla bocciofila Perosina: «È nata una collaborazione – continua Pons -: io sono stata individuata come safeguarding della Perosina, mentre un membro della bocciofila lo è diventata per noi. Tutti, genitori e atleti, sono stati avvertiti di questa novità, a tutti abbiamo lasciato i nostri recapiti: qualora si verifichino episodi non piacevoli, possono essere segnalati a noi».
La collaborazione tra società è poi stata fondamentale anche per redigere il Codice di condotta ed il modello organizzativo e di controllo dell’attività. Ancora Audenino: «Su questo fronte, prima di redigere il piano da inviare al Coni, ci siamo confrontati proprio con il Gs Pomaretto, in maniera da individuare insieme i punti di maggior interesse». Punti che, riassumendo, riguardano il rispetto e la dignità degli atleti, la loro sicurezza e benessere, il comportamento appropriato da mantenere nelle sedute di allenamento e in competizione, la comunicazione adeguata, la formazione e la consapevolezza, la collaborazione e la rendicontabilità, una sorta di codice di condotta che deve valere per atleti, allenatori e dirigenti.
«Anche noi abbiamo trovato una persona per questo ruolo, un ruolo certo non facile – sottolinea Paolo Pyronel, responsabile del settore atletica dell’Us San Secondo – si tratta di assistere agli allenamenti, per noi cinque alla settimana, seguendo figli di altre persone. Il mio pensiero è che non si doveva arrivare a questi livelli, se ci siamo arrivati è perché qualcosa, a monte, non ha funzionato e bisognava pensarci prima. È l’ennesima problematica che si presenta e che tende a far pagare e sparire le società più piccole, che già fanno fatica a sopravvivere» . La bella realtà sansecondese conta un’ottantina di tesserati del settore atletica, e diventa problematico controllare tutti, sia negli allenamenti svolti a San Secondo che in quelli di Bricherasio: «Dopo aver informato i genitori dei ragazzi di questa novità, provvederemo a organizzare degli incontri per informarli ulteriormente, in modo da spiegare loro anche le difficoltà che dobbiamo affrontare per portare avanti l’attività».
Articolo di Gualtiero Falco pubblicato su L’Eco del Chisone del 22 gennaio 2024
La nostra società Vigonechecorre ha individuato in BLANGERO Lorenzo il Responsabile Safeguarding.
Eventuali criticità possono essere segnalate a Lorenzo Blangero te. 349.2579605 – lorenzoblangero@yahoo.it
VERBALE NOMINA RESPONSABILE SAFEGUARDING >QUI<
MODELLO ORGANIZZATIVO SAFEGUARDING >QUI<
Il regolamento e il calendario (PROVVISORIO) delle gare inserite nella Disfida VCC 2025. In rosso le gare valide per il campionato CorriPiemonte.
La disfida non solo continua, ma… raddoppia!
Nel 2025 infatti, il direttivo ha pensato di rendere più frizzante e, allo stesso tempo redditizio, lo sforzo degli atleti VCC, arricchendo il calendario delle gare che contano a livello sociale con quelle che invece spiccano a livello regionale.
La proposta che viene fatta a tutti i tesserati è infatti quella di partecipare al CorriPiemonte 2025, una manifestazione che prevede una classifica individuale per categoria ed una per società, con tanto di premi in denaro che, come ben sapete, possono dare una mano a portare avanti l’attività del nostro sodalizio.
La classifica finale individuale verrà determinata dalla somma dei migliori 8 punteggi conseguiti nelle 16 gare del calendario (è necessario partecipare almeno a 4 prove), mentre la classifica di Società verrà stilata sommando i migliori 8 punteggi ottenuti in 3 comitati diversi) conseguiti nelle 16 gare. Entreranno in classifica tutte le Società che abbiano coperto almeno 4 prove.
Inutile dire che non vi è nessun obbligo di prendere parte a questa manifestazione; quello del direttivo è semplicemente un invito dettato dall'idea di non disperdere le forze cercando di finalizzare i nostri obiettivi.
Gualtiero Falco
REGOLAMENTO CORRIPIEMONTE >QUI<
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